Lo spreco del cibo
13 maggio 2011
La scarsità di cibo e il costante aumento dei prezzi di alcuni generi alimentari a livello globale (dal grano al riso) sono un problema di distribuzione e di sprechi.
È quanto emerge da uno studio commissionato recentemente dalla FAO, secondo cui, ogni anno vengono perse 1,3 miliardi di tonnellate del cibo prodotto. In pratica, un terzo di quello che viene pescato, allevato, coltivato si perde invece che essere consumato.
Europa e Stati Uniti da soli bruciano 222 milioni di tonnellate di cibo all’anno, di fatto più di tutto quello che viene prodotto nell’Africa sub-sahariana.
La colpa, secondo lo studio, è da ricerca nell’inefficenza dei processi produttivi e soprattutto nell’inefficacia della distribuzione che non riesce ad allocare in maniera soddisfacente i diversi generi alimentari.
Il report fa anche un’importante distinzione fra cibo perso e cibo sprecato. Nella prima categoria (in blu nell’immagine che segue) rientrano le perdite per problemi infrastrutturali, packaging non adatti, problemi tecnici e tecnologici. Nella seconda (in rosso) rientra il cibo che invece i consumatori (e i ristoranti, i fats food, le mense) gettano nella spazzatura.
Ma non solo, ricorda l’Onu, sprecando cibo si vanificano anche altre scarse risorse dal lavoro, all‘acqua, al consumo di terreni fertili.