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Il vetro soffiato: scopriamo di più su questa antica arte manuale

25 Settembre 2020 louis
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Probabilmente tutti abbiamo in casa almeno un oggetto di vetro; sarà sotto forma di finestre, specchi portacenere, bicchieri…ma è praticamente impossibile non possederne almeno uno. In fondo cosa chiedere di più al vetro? E’ robusto ma allo stesso tempo trasparente, elrgante me anche funzionale ed attrattivo esteticamente, specie se lavorato. Davvero difficile trovare un materiale così polifunzionale ed adattabile alle varie esigenze, questo bisogna riconoscerlo.

Impiegato in moltissimi settori, dall’edilizia alla ristorazione, dalla bijoutteria alle decorazioni, e tanti altri tra i più svariati, il vetro possiede anche un’altra caratteristica molto importante, quella della malleabilità. Può assumere innumerevoli forme ed essere impiegato come meglio si crede, ed i costi non sono poi neppure così alti, a meno che non venga lavorato artigianalmente a mano, cosa che ovviamente, fa salire un bel po’ il prezzo. In Veneto, e più precisamente a Murano, si possono vedere ancora oggi i maestri vetrai all’opera, un’esperienza da provare se per caso ci si trova in Italia da quelle parti.

Origini di questa tecnica e brevi cenni di storia

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Per trovare le prime tracce di soffiatura del vetro bisogna viaggiare indietro nel tempo fino al 37 a.C, quando in un mikvek, parola che in ebraico significa letteralmente ‘raccolta’, ma che in questo caso si riferisce ad un rituale bagno purificatore caratteristico di un piccolo quartiere ebraico di Gerusalemme, furono rinvenute bacchette di vetro, bottiglie soffiate, piccoli tubi sigillati a fuoco in una delle due estremità che si pensa possano essere serviti per fare un po’ di pratica nello sviluppare la tecnica di soffiatura, o comunque esperimenti con questo materiale.

Fu in pratica con l’Impero Romano che venne ‘inventato’ il vetro soffiato, ed i Romani appresero ben presto a lavorarlo sotto il regno di Augusto; tuttavia le prime grandi fabbriche furono create dai Fenici esattamente nei luoghi dove si ritaneva fosse nato il vetro, ovvero quei paesi che oggi si chiamano Israele, Libano e l’isola di Cipro.

I principi fisici su cui si basa il vetro soffiato

L’espressione che in gergo comune conosciamo come ‘soffiatura del vetro’, tecnicamente non è altro che un’espansione di una piccola massa di vetro fuso all’interno della quale viene introdotta aria. In pratica, il vetro allo stato liquido possiede degli atomi che hanno fortissimi legami chimici tra loro, ovvero si intrecciano formando una fitta rete, lasciando quindi una certa viscosità al vetro fuso che può quindi essere soffiato, modellato, e successivamente indurirsi poco a poco quando perde calore.

Questa antichissima tecnica, e la padronanza di tutti i trucchi ed i segreti che nasconde un’arte vera e propria com’è quella di saper ‘soffiare il vetro’, rendono alcuni oggetti fabbricati artigianalmente in vetro davvero unici nel loro genere, dei veri capolavori di maestria e manualità. Avere la possibilità di poter osservare dal vivo un maestro vetraio al lavoro non è cosa di tutti i giorni, ed assistere alla nascita di una ‘creatura di vetro’ creata dalle sue mani con il solo supporto di una cannuccia con la quale soffia è un’esperienza bellissima.

Le varie tecniche per soffiare il vetro

Si parte da una bolla incandescente di un colore che va dal giallo, al bianco, al rosso vivo, ed approfittando delle caratteristiche di malleabilità del vetro che si ottengono arrivando prima ad una temperatura di circa 1320 gradi centigradi, e poi ‘normalizzando’ il materiale ad una temperatura compresa tra gli 800 ed i 1000 gradi, si può iniziare a lavorarlo.

Sono tre le principali tecniche utilizzate per la soffiatura del vetro: il soffiaggio libero consta nel soffio di piccole quantità d’aria in una massa di vetro fuso avvolta all’estremità della canna di soffiaggio, sarà poi l’artigiano a dover essere rapido ed agile nel soffiarla e modellarla; poi abbiamo il soffiaggio in stampo, che utilizza invece una forma (generalmente in legno o rame) all’interno della quale si deposita la massa di vetro fuso per solidificare, ed il soffiaggio moderno, che si avvale dell’utilizzo di addirittura tre forni per ultimare il ciclo produttivo del vetro.

I maestri italiani del vetro soffiato

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Come già anticipato, l’Italia è oggi uno dei paesi europei in cui la cultura del vetro soffiato è ancora molto diffusa e rispettata, ed è divenuta così famosa da riuscire ad attirare l’attenzione delle centinaia di migliaia di persone che scelgono Venezia e Murano come meta delle loro vacanze per venire ad ammirare i maestri vetrai al lavoro.

Articoli di illuminazione vetri incisi e decorati, specchi a lume e perle, sono soltanto alcuni degli oggetti in vetro lavorati artigianalmente a Murano, nella laguna Veneta. Gli artigiani di Murano hanno secoli di storia, hanno adornato e decorato monumenti storici come il Castello Estense a Ferrara o il salone degli eventi del comune di Sant’Agostino, sempre nel ferrarese, devastato da un fortissimo sisma nel 2012. Grazie anche al lavoro del Consorzio Promovetro Murano si è fatto in modo che la cultura del vetro sia rimasta intatta nel tempo, e si è tutelata da ogni tentativo di imitazione che avrebbe senz’altro danneggiato tutta la categoria dei maestri vetrai nonché la Regione Veneto e tutta l’Italia.

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